martedì 3 luglio 2007

Commento a "la via dei simboli"

La professionalità trova elogio nel massimo riconoscimento dell’ attribuzione di una propria opera come simbolo.
Per un progettista riuscire a trasferire in una architettura il simbolo di una nazione come nel caso di Utzon a Sidney è sicuramente il miglior auspicio.
Dall’articolo La via dei Simboli del prof Antonino Saggio
si evince una forte positività nell’osservare e commentare che le architetture ultimate negli anni scorsi da Piano ad Amsterdam e da Ghery a Bilbao sono sulla scia di Utzon .
La monumentalitá di questi edifici é evidente come anche la loro collocazione studiata, come ad esempio del Guggenaim di Bilbao, in relazione con il fiume ed in una posizione strategica, da fulcro, per la rivalutazione di una area della cittá dimessa.
Molti architetti nell’adempiere i propri compiti di progettisti possono vedere riconoscere nel loro operato da parte della collettività il simbolo.
Oltre al grande intuito del progettista affinché una architettura venga riconosciuta come simbolo deve avvenire un processo di accettazione da parte della cittá e degli abitanti.
Mi viene spontaneo riflettere su quanto sia determinante per un'opera architettonica comunicare e diventare riconoscibile punto di riferimento.

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